Campo San Luca
Nell’anno 1721, come ci documenta i Registri dei Giustiziati venne decapitato e poi squartato un garzone della farmacia Vecchia in Campo San Luca, in quanto colpevole di aver ucciso e poi derubato una prostituta. Si pensa che per l’esistenza di questa insegna di questa antica farmacia raffigurante appunto una "vecchia" sia nata l’usanza di allestire uno spettacolo particolare in questo campo a metà della quaresima: bruciare la "vecchia".
Si preparava il campo addobbandolo con damaschi e bandiere, veniva fabbricato un solaio alto circa "tre uomini da terra", sopra il quale si poneva un fantoccio rappresentante una vecchia con "larva" sul viso e una cuffia bianca in testa. Molti altri giochi si tenevano in questa occasione, forse il più divertente era quello che consisteva nel cercare di catturare con la bocca un’anguilla viva che era posta dentro un "masteo" (mastello) riempito con dell’acqua tinta di nero, che imbrattava la faccia di chi osava" l’impresa " il tutto nell’allegria generale.
Allegra musica e buon vino rallegrava la festa e alla conclusione il fantoccio della "vecchia" veniva tagliato in due e ne uscivano dal corpo fiori e confetti per la gioia dei bambini presenti, poi con il passare del tempo si prese l’abitudine di "bruciare la vecchia".
In questo campo sorge un piedistallo marmoreo che nell’antichità sosteneva un’antenna alla quale, nei giorni festivi sventolava uno stendardo inoltre secondo molti veneziani proprio in questo punto sta "l’ombelico" della città.